Perche' e percome delle assemblee costituenti permanenti
"Non mi sono spiegato bene: come si fa a costituire un assemblea popolare permanente?
In teoria dovrebbe essere in parlamento...in pratica è molto complicato creare un organo di questo tipo.
Ci sarebbero diverse problematiche:
-come si promuove?
-come si legittima?
-come si disciplina?
-come si controlla?
-come si elegge?
L'idea è giusta e condivisibile, ma la messa in pratica è molto complicata.
Sarebbe bello riuscire ad unire i partiti antisistema in un obbiettivo così ambizioso, forse partendo dal concetto di caucus, si potrebbe tentare di raggiungere questo ambizioso obiettivo."
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Le domande sono assai piu' rivelatorie delle affermazioni, talora. Anche per fare domande, bisognerebbe studiare o avere studiato un po'.
Ci sono sempre le bibliografie e la speranza nel terzo occhio di qualsiasi appartenente al genere umano ad ovviare a certe situazioni.
Questo non vale solo per due categorie: i disinformatori di "professione" e gli imbecilli (sempre di "professione"): per queste categorie non esistono soluzioni.
L'Italia ha conosciuto autorevoli studiosi dell'argomento, assai ostico, specialmente dal punto di vista del diritto pubblico, quali Pombeni, Dogliani, Fioravanti, Frosini, per non parlare di Mortati, al tempo stesso costituente e giudice costituzionale. L'unico ancora vivente e' Frosini. A costo di fare urlare al negrista, da parte di gente che non ha mai letto il trattato di Negri sul potere costituente, menziono anche Toni Negri - ma da un altro punto di vista, quello filosofico, ovvero della filosofia del diritto.
Se dai un occhiata fuori del sagrato, ti accorgerai assai facilmente che il giardino e' molto, molto, molto piu' grande e che i polli ruspanti nostrani in argomento non li cita nessuno: non contano nulla, culturalmente parlando, e non hanno mai contato nulla.
Il perche' lo devi spiegare tu.
Premessa a tutti questi ragionamenti e' una sola: L'NWO/GR e' un'assemblea costituente, e' un'assemblea costituente in cui un'oligarchia cerca di imporre il proprio "modello ideale" di societa' (inclusa l'economia), a tutti gli altri.
E' legittima?
Ad 0.) "In teoria dovrebbe essere in parlamento ..."
Quale sarebbe questa "teoria"? La teoria di chi?
La teoria della "legislatura costituente", di cui hanno parlato Conte, Grillo e di Maio e Marcello Pera?
Lasciamo stare le illazioni sui fautori di certe "idee", per quanto comprensibili. Partiamo dai fatti: dal presupposto pacifico, che in Italia, dal 1789 in qua, non sono mai esistite "legislature costituenti", e che anche l'ultima non e' stata neanche lontanamente una "legislatura costituente", la "teoria" della legislatura costituente viene sostenuta dai praticoni (tra cui Marcello Pera), che ritengono che il potere costituente non sia di qualcun altro, ma il loro. Una balla.
La "teoria" della legislatura costituente e' solo usurpazione del potere costituente, l'ultimo bastione della liberta' pubblica.
Non mi soffermo sull'argomento ulteriormente, in quanto richiederebbe una vasta disamina, a cominciare dai perche' e dei percome del federalismo all'italiana: ecco, la legislatura costituente e' la stessa cosa, la rovina di un elemento ideale in grado di essere portatore di innovazione istituzionale a beneficio dell'intero popolo italiano, potenzialmente, in pratica ridotto in poltiglia da gentaglia che lo ha inserito nella gestione etnica delle popolazioni celtiche e nell'egoismo fiscale, che e' cosa ben diversa dal federalismo fiscale. Marcello Pera (& co.) docet.
Questa "teoria" e' una non-teoria.
Trai professori di diritto pubblico in Italia prevale infatti un'altra "teoria", ovvero che il potere costituente si sia "estinto" con la dismissione dell'Assemblea Costituente del '46-'48, CHE SI E' DISSOLTA il 07/05/1948.
Anche questa "teoria" e' un'altra balla, ma e' una balla da prendere piu' seriamente dal punto di vista giuridico, in quanto e' fondata su credenze giuridiche ataviche sulla continuita' giuridica, che risalgono all'Italia pre-repubblicana (negli USA dalla rivoluzione ad oggi ci sono state piu' di 200 assemblee costituenti). Questa balla e' logicamente consistente con la balla inserita nella Treccani secondo la quale il potere costituente dovrebbe essere quanto segue:
"In linea di massima, per potere costituente si intende ciò che è alla base dell’instaurazione di un ordinamento costituzionale, ovvero di un nuovo ordine politico-giuridico che sostituisce in maniera traumatica (in genere, a seguito di una rivoluzione) quello precedente."
Quando parli di "parlamento" sai di cosa parli? Ecco, se non te l'ha mai consigliato nessuno, sei vivamente pregato di andare a studiare i trattati di storia costituzionale anglosassone di Charles McIlwain, dai quali potresti dedurre i seguenti assiomi:
A) I "parlamenti" in origine erano camere giudiziare reali, nelle quali venivano giudicate cause che coinvolgevano i piu' svariati aspetti delle relazioni tra re e sudditi. I giudici non CREAVANO la legge, ma la SCOPRIVANO solamente per mezzo dell'ermeneutica giuridica. Quando giudicavano contro il re, di solito i giudici venivano "segati" (anche letteralmente).
B) I "parlamenti" in origine non erano delle "organizzazioni stabili", permanenti, venivano convocati dai re solo quando gli pareva ("Quod placuit principi, habet vigorem legis").
C) I parlamenti sono diventati delle organizzazioni stabili, permanenti nel corso di conflitti interni, che hanno condotto all'elaborazione di "teorie" di diritto pubblico sulla sovranita' parlamentare e sulla divisione dei poteri nel corso delle guerre civili inglesi del 17. sec. e della "Glorious Revolution" del 1688. E non e' un caso che le tracce delle prime "constitutional conventions" si perdono nei miasmi dele guerre civili inglesi. Fino alla legge elettorale del 1832, "i parlamenti" erano ancora ben lungi dall'essere organizzazioni permanenti come quelle che in Italia ci si e' premurati di imitare grazie agli anglomani nostrani ed ai mitomani degli "imperi centrali" durante il "risorgimento". Le "teorie concorrenti", ovvero la legislazione diretta del popolo (Rittinghausen e molti altri), sono tutte state soppresse in Italia come ovunque in Europa, eccetto in Svizzera.
Il "parlamentarismo", come sistema politico, si e' affermato ovunque in Europa come "sistema politico standard" nel corso del sec. 19., riuscendo tuttavia a soppiantare, almeno formalmente, le tradizioni giuridiche feudali millenarie dell'Europa, solo nei due dopoguerra (anche la "nostra" monarchia se e' dovuta andare solo alla fine della II GM). E tuttavia anche il parlamentarismo standard resta fermamente incardinato in tradizioni giuridiche dell'era feudale.
Non ti conviene riesumare l'argomento.
Ad 1) "Come si promuove?"
La medicina per tale malattia la puoi trovare in molti posti, tra l'altro nel trattato di Roberto Martucci ("L'ossessione costituente"), dove potresti venire a conoscenza del FATTO STORICO, che Sieyes, insieme a molti altri anglomani e lettori francesi di Thomas Payne, avrebbero voluto attendere la possibilita' di un'assemblea costituente SEPARATA dall'assemblea degli stati, alias ordini, feudali. Gia' nell'assemblea costituente del 1793 i Cittadini hanno iniziato a depositare spontaneamente emendamenti e progetti costituzionali presso l'assemblea costituente, emendamenti e progetti che oggi sono tutti nei dimenticatoi della storia.
Perche'? Perche' durante la rivoluzione americana erano state convocate diverse "constitutional conventions", distinte e SEPARATE, dalle legislature coloniali e poiche' i federalisti si erano fatti in quattro per fare ratificare la costituzione federale da assemblee di ratificazione SEPARATE dalle assemblee legislative, facendo leva sul principio di diritto pubblico anglosassone oramai acclarato che il potere costituente costituisca un potere SEPARATO E DISTINTO dagli altri poteri. Peccato che poi molti dei membri delle assemblee di ratificazione fossero stati scelti e/o corrotti dai federalisti stessi, che hanno anche introdotto il principio assai discutibile che fosse bastata una maggioranza degli stati per fare attuare a tutti la costituzione federale. Il Rhode Island non ha ratificato la costituzione federale fino al 1790.
Passiamo all'Italia. L'Italia ha conosciuto varie assemblee costituenti elette direttamente, come ad esempio quella della (seconda) repubblica romana del 1848 o quella siciliana del 1848, tuttavia l'Italia, quella dei "migliori" e delle "persone perbene", ha evitato accuratamente che qualsiasi fatto politico rilevante del Risorgimento potesse essere ricondotto ad una volonta' popolare istituita in potere costituente. Non e' esagerato dire, vista la fine del progetto costituente del lombardo-veneto, e della costituente di Napoli, "liberata" da Garibaldi, che la borghesia italiana abbia combattuto con tutte le sue forze politiche ed intellettuali il potere costituente come istituto della sovranita' popolare.
Nel 1944-45, come descritto magistralmente da Marco Fini e Roberto Faenza ("Gli americani in Italia"), il governo militare alleato ha gentilmente costretto le classi dirigenti italiane sopravvissute alla "parentesi" del fascismo (si', le stesse della Lorenzin e di chi riceve Klaus Schwab in visita a Palazzo Chigi) ed al suo esito, alla creazione dell'assemblea costituente come fattore "rieducativo" dal fascismo. E la cosa ha funzionato talmente bene che de Gasperi non ha visto l'ora di poterla dissolvere.
Che cosa e' successo con la dissoluzione della costituente in Italia?
Per fare breve una storia lunga: il sistema costituzionale e' stato de facto sospeso ed e' stata introdotta la "partitocrazia". Gli autori della repubblica costituzionale sono stati messi in cantina (governo di Ferruccio Parri).
In Italia la costituzione formale e' stata immediatamente sospesa e sostituita per mezzo di un'altra costituzione materiale - che esiste ancora oggi (cfr. Calamandrei, Basso - "Il principe senza scettro").
Adesso siamo in grado di rispondere alla domanda, il terreno e' stato arato:
Il potere costituente rappresenta un potere dello stato SEPARATO e DISTINTO, radicato in varie fonti giuridiche, last but not least, Rousseau, Montesquieu, Locke (gli ultimi due vengono spesso citati come fonte del diritto nelle corti costituzionali americane, in quelle italiane ovviamente no).
Piu' che un potere d'"eccezione", il potere costituente e' un potere di EDUCAZIONE politica. Educazione a che? Per farla breve: educazione civica pratica all'autogoverno, educazione dei cittadini a SCEGLIERE COME E DA CHI ESSERE GOVERNATI, al contrario dei "modelli feudali", ove ai governati viene consentito o di sottomettersi volontariamente o di sottomettersi involontariamente.
Il potere costituente e' al tempo stesso molte "cose": e' la fonte di tutto il diritto e simultaneamente e' un limite a tutti i poteri dello stato. Limite a che? All'avvenire sistematico dell'abuso di potere, dell'abuso del diritto e alla soppressione della dignita' umana.
Questi principi non hanno bisogno di essere "promossi", sono di per se' evidenti al terzo occhio di qualsiasi essere umano che abbia la possibilita' di informarsi.
Ad 2) "Come si legittima?"
Non so dove vivi tu e cosa hai imparato a scuola, io ho avuto la fortuna di essere stato educato in un liceo classico e so per certo che il principio di "sovranita' popolare" esiste da sempre, in tutte le culture antiche esisteva gia', da quando esistono testimonianze scritte di pensiero politico in occidente. Citerei anche gli studi di Maria Gimbutas sulle civilta' preistoriche europee: ci sono indizi sufficienti per ritenere che gia' in civilta' preistoriche esistessero forme di sovranita' popolare e la pratica sociale di concetti di eguaglianza politica e di partecipazione alla vita pubblica (tribale).
Rousseau, Montesquieu e Locke in molti paesi vengono annoverati tra le "fonti del diritto". In Italia si preferisce spesso non fare nomi, e di limitarsi ai "concetti", che sono anche piu' facili da manipolare, stravolgere e falsificare.
La ragione fondamentale di rendere PERMANENTE l'assemblea costituente e' garantire che, chi riesce vincitore di un torneo costituzionale, sia anche effettivamente chi lo attua.
Il risultato della tua domanda lo vedi su te stesso.
La costituzione italiana e' diventata quello che e' perche' chi l'ha pensata non l'ha mai messa in atto, e' stata messa in atto un'altra costituzione materiale, totalmente diversa da essa, e le forze politiche che l'hanno creata sono state eliminate.
Ad 3.) "Come si disciplina?"
Se vai a studiare l'assemblea costituente del 1946, scoprirai che aveva un regolamento interno ed aveva un'organizzazione in "commissioni". Questo modello e' assai ottocentesco e non e' piu' certamente consono con la tendenza all'istituzione di "assemblee costituenti partecipate", come quelle islandesi ed altre. Certamente non si tratta di un modello consono con un'assemblea costituente PERMANENTE. Scoprirai anche che tale regolamento ha consentito la promulgazione di leggi ordinarie e la conclusione di trattati internazionali, attivita' che prima non sono mai stati propri di assemblee costituenti.
L'assemblea costituente PERMANENTE ha la stessa organizzazione di un torneo di calcio: vince il migliore, ovvero chi riesce a convincere una maggioranza relativa o qualificata che un dato progetto e' accettabile per tutti i membri dell'assemblea stessa. Qualsiasi formazione ha la facolta' di criticare e proporre emendamenti, ma non il parlamento, non il governo: il diritto costituzionale e' e resta provincia esclusiva dell'assemblea costituente permanente.
Rendere permanente l'assemblea costituente significa istituzionalizzare il potere del popolo di scegliere come e da chi farsi governare, quindi non e' compatibile con modelli costituzionali "rigidi" o che vedono nella "rigidita'" una garanzia sufficiente a proteggere un popolo dall'abuso del diritto, dall'abuso di potere e dalla soppressione della dignita' umana.
L'assemblea costituente permamente, al di la' di questi limiti ultimi, e' agnostica: e' solo un modello di giustizia procedurale. Tra i miliardi e miliardi di costituzioni "ottimali" ed implementabili, seleziona solo quei progetti e quegli emendamenti che possono essere ratificati per mezzo di riserve di legge referendaria, o che possono essere respinti per mezzo di riserve di legge referendaria. Quando parliamo di maggioranze assolute o qualificate, e' chiaro che i limiti imposti sui poteri costituiti possono essere formidabili.
Cato Maior Asiaticus, [2/6/23 12:59 PM]
L'assemblea costituente permanente non e' una congrega di frati e di suore, ma un dispositivo di giustizia procedurale che consente a tutti di CONCORRERE liberamente alla scelta collettiva di come essere governati, comunisti, fascisti e democristiani inclusi. Quello che NON CONSENTE e' di utilizzare gli strumenti provvisti dalle procedure dell'assemblea costituente permamente per mettere in soffitta un dato punto di equilibrio costituzionale con mezzi che SOVVERTONO il potere costituente stesso, la pratica della sovranita' popolare e li sostituiscono con l'abuso di potere, l'abuso del diritto e l'abuso dei diritti umani. A tale uopo mette in atto una serie di dispositivi, che vanno dall'attribuzione di un ambito di responsabilita' civile e penale ai pubblici ufficiali notevolmente piu' ampio di quello che esiste, a riserve di legge referendaria NON GESTITE DAI PARLAMENTI o da tribunali, ma da un Ufficio dell'assemblea costituente stessa e da limitazioni quantitative delle potesta' legislative e regolamentari dell'esecutivo.
L'assemblea costituente PERMANENTE controlla TUTTI i poteri costituiti e TUTTI i pubblici ufficiali, direttamente o indirettamente, e fa si' che una separazione effettiva ed efficace dei poteri sia sempre presente: se sottopone a riserva di legge referendaria le leggi del "parlamento", non puo' consentire che l'esecutivo abbia un potere di iniziativa legislativa autonomo. Al massimo potra' avere un potere regolamentare in materie amministrative. Se sottopone a riserva di legge referendaria le leggi del parlamento, non puo' consentire che un'organizzazione internazionale lo usurpi, a meno che tale O.I. non sia sottoposta allo stesso controllo come qualsiasi potere costituito da parte dell'assemblea costituente permanente. I pubblici ufficiali delle O.I. vengono nominati ed eletti in elezioni sotto la regia dell'assemblea costituente permanente. Il diritto elettorale e la compensazione dei pubblici ufficianli sono sottratte in toto alla disposizione del "parlamento" e sono soggette a riserva di legge referendaria. Quindi, un paese dotato di un'assemblea costituente PERMANENTE non potra' mai essere membro di O.I. i cui pubblici ufficiali non sono "eletti", ma soprattutto non sono controllati da nessuno stato dotato di un'assemblea costituente permanente.
Ma questo ancora non e' sufficiente a garantire l'effettiva validita' e l'effettiva permanenza degli istituti che garantiscono l'esercizio pratico reale della sovranita' popolare.
L'assemblea costituente permanente deve essere dotata di un corpo di polizia amministrativa, in grado di contrastare efficacemente qualsiasi tentativo di sovversione e questo corpo risponde a tutto il popolo in quanto organo di pubblici ufficiali responsabili penalmente e civilmente nei confronti del popolo.
Ad 4.) "Come si controlla?"
Sicuramente hai letto Platone e quindi sai che il problema fondamentale di qualsiasi filosofia politica e' "Chi e come controlla i controllori?".
Ecco l'assemblea costituente permanente risolve questo problema logico: non tramite una gerarchia infinita, come quella che vedi nel progetto NWO/GR, che solo per questo e' destinata a crollare, ma in quanto e' in grado di controllare se' stessa: Il popolo controlla se' stesso imparando dai propri errori.
Ad 5.) "Come si elegge?"
L'ultima e' stata eletta sulla base di una legge elettorale proporzionale, come noto, sulla base di liste elettorali fraudolente.
Dovrebbe esserti chiaro ora, che l'assemblea costituente PERMANENTE, non viene eletta, come non si viene "eletti ad essere Cittadini" di una qualsiasi comunita' politica naturale (non una sintetica, come "il mercato comune"). Non ha bisogno di essere "eletta", ovvero scelta: tutte le figlie ed i figli vengono benvenuti dalla comunita' naturale come futuri portatori di responsabilita' individuali e collettive, e questo basta ad ammetterli ANCHE alla creatura della cultura giuridica, che consente loro di fare la loro parte nella societa' e nell'economia di tale comunita' naturale.
QUINDI:
L'NWO/GR e' un'assemblea costituente illegittima. QED.
Vorrei chiudere con una nota di colore sui "partiti antisistema": Non c'e' nessuna speranza, neanche la minima, che possano farsi portatori di questo progetto o di un progetto simile. Sono primedonne, sono fatti di capetti di fuffa, lontani anni luce da questo ordine di idee. Tantomeno i prof stupidi: i Mattei, gli Agamben, i Fusaro, che si lamentano di tutti i mostri che loro hanno creato con le loro stesse mani.
Io sono vecchio, sono oramai ca. 30 anni che cerco di trovare orecchie aperte per questo tipo di approccio. Finora mi sono imbattuto solo in un gruppo che ho conosciuto indirettamente tramite Indymedia, decenni fa, che ha avuto la pazienza e la capacita' di mettere in chiaro come controllare se' stessi per mezzo del controllo del potere politico ed economico, e dell'abuso del potere politico ed economico, e' la via da percorrere, ma sono tutti vecchi e malati come me.
Il potere costituente non e' l'unico potere a dover essere reso PERMANENTE e mantenuto SEPARATO E DISTINTO da tutti gli altri: mutatis mutandis, va fatto con il potere monetativo, ovvero con il sistema finanziario e bancario.
Last but not least - Il sistema economico: e' chiaro che un sistema economico dove chi lavora non viene ricompensato adeguatamente e chi domanda lavoro e' piu' impegnato ad escogitare stratagemmi per non pagare il lavoro che esso stesso domanda che non a produrre ricchezza, e' una contradictio in adjecto. Che a Davos adesso lo ammettano apertamente dopo 500 anni di storia capitalistica su questo continente e' consolante. Tuttavia la loro risposta e' l'utopia della AI e della robotizzazione, una utopia realizzabile solo al prezzo della distruzione dell'umanita'.
Ed e' qui che siamo arrivati oggi, di questo parliamo oggi.